bene! parto con la mia prima recensione (speriamo di nn fare na schifezza!!
)
Allora, premetto di conoscere già il gruppo e comincio dicendo che non è di certo il loro miglior lavoro. Se qualcuno non li conosce non consiglio questo album per iniziare.
Nel complesso comunque è un buon album, contraddistinto da melodie tipiche del sapore orientale e molto oreccchiabili in alcuni casi, come in "Son Of The Staves In Time" anche se si fatica ad arrivare alla fine, pena l'eccessiva durata ma anche alcuna canzoni "noiose" e passaggi difficili da digerire.
Ciò che colpisce dell'album sono proprio i testi, elaborati e affascinanti, ma in alcuni casi sono stati "portati" in musica in modo non adeguato. Tutto l'album, come si intuisce dal titolo stesso, presenta i classici testi ispirati all'occultismo che hanno sempre contraddistinto i Therion.
L'album in se, pure a parer mio non è da tutti, come comunque tutti i lavori della band. Risulta molto difficile da giudicare ad un primo approccio, trovandosi di fronte a canzoni a volte complesse.
Tecnicamente parlando ci sono diverse sperimentazioni vicine al prog degli anni '70 come in "Close up the streams".
In genere è un lavoro che unisce il metal classico con numerosi elementi prossimi al power/heavy europeo e al gothic, sebbene sempre interessati da generi operistici e sinfonici, epici e dal sapore folk.
Particolare nota, merita la canzone che da il titolo all'album, grazie ad un ritornello che incanta l'ascoltatore, mentre canzoni come "The perennial Sophia" sono difficilmente digeribili a parer mio.
Per finire è un lavoro lungo, complesso, a tratti ammaliante, che però non riesce a convincermi appieno.
Voto finale : 6,5Edited by PHE-Arado - 25/7/2008, 00:20