Listening Club (recensioni musica metal, rock e altro)

Black Sabbath - Paranoid

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view post Posted on 11/10/2008, 11:41
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so che non c'entra molto, ma a questo link c'è una recensione che mi piace tantissimo dell'album... come dite?ahem, si, vero l'ha fatta il mio ragazzo..... >_<
(sto scrivendo la mia)
 
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view post Posted on 12/10/2008, 11:15
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Premessa a varie premesse, che avrò la decenza di mettere in spoiler.
Ho ascoltato questo disco per la prima volta 8 anni e una mesata fa, è ovviamente un disco a cui devo molto, e che per certi versi mi ha formata, musicalmente. Non riesco ad essere oggettiva nelle mie recensioni, in questa meno che mai, ma ho voluto comunque provare a dire la mia. La non conoscenza assoluta del genere ha contribuito a creare una risposta molto soggettiva. Abbiate pietà, e anzi, passate direttamente oltre se volete leggere qualcosa di sensato.

SPOILER (click to view)
#1. Ascolto questo cd per la milionesima volta.
Potrei provare a fare il conto di quante volte l'ho ascoltato.
La prima... ancora me la ricordo.
Ho sentito parlare dei Black Sabbath per la prima volta a 15 anni, quando, gli occhi colmi di stupore, mi approcciavo alla musica rock con i Queen e gli Smashing Pumpkins. Billy Corgan era allora il mio idolo assoluto, e lessi che uno dei suoi dischi preferiti era proprio Paranoid.

#2. Non sono mai stata una metallara, non posso capire le differenze tra Blind Guardian e Metallica, per me una canzone metal è qualunque canzone che contenga almeno quindici volte nel testo la parola “steal”, ma alcuni dei miei amici lo sono, quindi ho subito e subisco tutt'ora i loro ascolti senza capirci molto, e senza apprezzare un granché.


Queste due prolisse e apparentemente (ma solo apparentemente ahaha :woot: ) inutili premesse servono a spiegare un po' il mio approccio all'album.
È un album a cui sono legata da quasi 10 anni, ma non capisco niente di generi, sottogeneri, non so nulla di quello che viene dopo e men che mai quello che c'è stato prima. Ian e Ronny James non mi hanno mai conquistato, la voce un po' sgraziata di Ozzy mi affascina tremendamente, i dischi che conosco dei Black Sabbath sono solo i primi (Black Sabbath, Sabbath Bloody Sabbath, Volume 4, Paranoid, Master of Reality.. e poi non mi ricordo – sono in ordine sparso, non ho internet ora come ora e non ho modo di controllare! :o: ) e non ho mai voluto approfondire gli altri....
Questi dischi, e questo in particolare, hanno un fascino inquieto, mi attraggono e mi piacciono tantissimo, senza che sappia spiegare il perché.
Altri grandi gruppi contemporanei non mi piacciono, non mi dicono molto: i Deep Purple mi hanno sempre.... creato.. problemi; i Led Zeppelin passati i 17 anni mi hanno nauseato (ogni volta che sento Whole Wotta Love mi sento male... i miei amici la suonavano a TUTTE le feste...) eppure i Black Sabbath hanno continuato ad esercitare la loro influenza sulla mia debole mente per tutti questi anni. Non c'è da stupirsi se minaccio i segretari dell'università di buttare giù la facoltà con una ruspa.

In ogni caso... ahah veniamo a questa benedetta recensione! Che dopo tutte 'ste pippe potrei anche non scrivere nulla.... tanto....!

Dunque. Come si può cercare di essere critici riguardo una cosa che è a. così importante per la storia della musica, b. così importante per te?
È oggettivamente impossibile essere oggettivi.
Qualcosa di mai sentito per le orecchie di una quindicenne che emergeva dagli 883, qualcosa di mai sentito per le orecchie abituate ai Beatles dei giuovani giuovanotti di 35/40 anni fa, era logico che influenzassero tutte quelle giovani menti deviabili.

Sinceramente, la prima volta che li pensai rimasi spiazzata. Conoscevo gruppi e canzoni “metallone”, e questo disco mi sembrò... “leggero”. Ovvero: cupo, ma equilibrato. Senza quegli sproloqui chitarristici o esplosioni di batterie o urlacci da rabbrividire.
Il suono della chitarra di Iommi (che per altro ho scoperto recentemente bla bla bla vabbè, la storia della segheria e delle dita mozzate la sapete tutti; anche se non ho capito all'altezza di quali dischi è successo) si amalgama agli altri strumenti, il basso è sempre presente, la batteria non sovrasta un bel nulla: a parte lo splendido assolone finale di Rat Salad è sempre “dietro” e non fa a spintoni per farsi sentire per forza.... : è un disco appunto equilibrato .
È cupo, oscuro, inquietante, come già detto. Ma non ci sono le cafonate tipiche di ogni disco metal (senza offesa per i metallari qui presenti! :D cercate di mettervi nei panni di una che è costretta ad ascoltare i Manowar a ogni viaggio in macchina] con draghi, mostri e donnine nude e/o trucidate. C'è ponderatezza, e rabbia, e ironia.
Le canzoni hanno aggressività, ma, un po' per la voce di Ozzy, sembrano quasi prese per il culo di quelli che cercano per forza di prendersi sul serio (vedi hand of doom)...
La musica incalzante, con un ritmo quasi di “ineluttabile”; i testi alienati e politici; le atmosfere “buie”; le suggestioni ansiogene; l'ilarità; la relativa semplicità musicale... dentro c'è tutto questo... ed è difficile trovarlo altrove.
I pezzi sono tutti interessantissimi, forse la canzone che più si identifica con il corso che poi prenderanno i sabbath e che poi prenderà la musica “metal” è proprio Paranoid, che guarda caso è anche quella che mi piace un po' meno di tutte!
Al contrario, quella che si discosta più dal genere è Planet Caravan, nella parte finale quasi blues, eppure non stona, ci sta bene, come una tregua prima della carica angosciosa di Iron Man (che è stata mia suoneria del cell. per 5 anni e passa... su un nokia 3310...figuratevi.. che trash!).... forse la canzone più celebre del gruppo! (una puntata di Futurama in cui Bender robot gigante si muove con questa canzone sotto).
La mia preferita ad oggi direi che è Fairies Wear Boots... con uno dei riff micidiali di Iommi che martella per tutta la canzone, intro fuorviante e atmosfera un po' meno nera, ma più cattiva.... bellissima! *___*

Che dire. È sicuramente un cd digeribile anche a stomaci non abituati al metallo pesante! Molto più che digeribile, anzi. Si tratta di una pietra miliare, qualcosa che in qualche modo ha influenzato tutta la musica a venire. Può essere palese o meno, ma c'è. Può piacere o non piacere, ma non lo si può ignorare.



Voto: 10/10.
 
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view post Posted on 17/10/2008, 15:58
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Eccomi finalmente alla recensione!!!!

Che dire, questo è un album che ha fatto la storia, e qua non si discute! Una delle opere migliori dei Black Sabbath inoltre. Il solito discorso è che musicalmente è più sull'Hard-Rock che Metal, ma è meglio averlo in Metal piuttosto che in Rock! :P

Quest'album risale al 1970 ed entra di prepotenza nel mercato proponendo un sound innovativo, a cui molti non erano abituati. Il tutto è appunto su tonalità Hard-Rock ed anche Blues appesantito, e in alcuni passaggi Metal. Ogni nota è macabra e tenebrosa, a trasmettere un senso di oppressione e occulto.
Andando all'analisi del disco, si può dire che la voce di Ozzy ci sta "come il cacio sui maccheroni"! xD
In assoluto è perfetta per quest'album, e non riesco ad immaginarmelo cantato da altri. L'album presenta dei riff splendidi ed immortali, mentre la batteria ha un ruolo marginale apparte nel finale di Rat Salad, dove invece predomina. Tematiche politiche -War Pigs (la guerra in Vietnam)- si alternato a racconti fantascientifici -Iron Man- e alle immancabili tematiche occultiste che però passano in secondo piano rispetto alla protesta politica e creano un album perfetto!
Tracce degne di nota sono Planet Caravan che si discosta dal resto dell'album, proponendo un Rock psichedelico con la voce di Ozzy distorta e lontana; Paranoid e Iron Man sono le tracce che più si avvicinano al Metal, entrambe molto famose. Iron Man in particolare è un altro capolavoro. Inizio alienante da antologia: voluminosi singoli battiti a creare l’effetto dei pesanti passi di questo “uomo d’acciaio” che si presenta con una voce robotica accompagnata da una chitarra immersa in una distorsione lancinante, a far trionfare un feedback malato e misterioso: ennesima grande prova di Iommi con un altro riff impetuoso ma imponente i il batterista Bill Ward che tenta di rubargli la scena con una prestazione titanica. Per finire Electric Funeral ha anch'essa un ritmo particolare ed un ritornello "orecchiabile" e le tematiche più oscure e "sataniste" dell'album.
In conclusione, un album favoloso, parte integrante della storia della musica.

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