Cirith_Ungol |
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| Punk's Not Dead. Come diceva la collega qui sopra, è una frase che viene pronunciata a rigor di inflazione ultimamente, quasi a imporselo e a convincersene... Già, perchè il punk come IL PUNK 77 non c'è più. Gli Exploited nascono tre anni dopo l'esplosione di questo genere, facendosi carico dell'eredità dei Grandi che han scritto la storia della musica da strada inglese (in primis Sex Pistols). Anche solo guardando la cover, si nota subito l'immagine di un bambino che porta su di sè una copia ingradita di prima pagina di quotidiano riportante la morte di John Simon Ritchie (oh, Sid Vicious per chi non è addetto ai lavori) avvenuta due anni prima l'uscita di questo album. Giri di basso elementari, chitarra rumoreggiante q.b., voce graffiante, ritmo di batteria incessante, ritornelli scarni e ripetitivi che mirano ad entrare nella mente di chi ascolta: questo è lo Street Punk. C'è chi li definisce Hardcore Punk, ma se dovessi paragonarli ad un gruppo di questo genere (prendiamo i Dead Kennedys, che erano peraltro loro acerrimi nemici), beh...non lo trovo azzeccato, non in questo album almeno. Come tutti i primi lavori di una band, si denota acerbità e sperimentazione...non c'è melodia, le tematiche sono grezze ed esplicate in modo da inculcarsi nell'ascoltatore...insomma, il Punk così come dovrebbe essere: niente fronzoli nè pentatoniche, ma un grido di protesta contro lo Stato e le proprie necessità. Apprezzo l'intro di basso e chitarra del pezzo "Free Flight", forse uno dei pochi momenti armonici e "maturi" dell'intero album.
Voto: 71/2
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