Listening Club (recensioni musica metal, rock e altro)

Pink Floyd - The Dark Side Of The Moon

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BigBrus
view post Posted on 29/7/2008, 11:41




The Dark Side Of The Moon
Pink Floyd


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1. a) Speak To Me
b) Breathe In The Air
2. On The Run
3. Time
4. The Great Gig In The Sky
5. Money
6. Us And Them
7. Any Colour You Like
8. Brain Damage
9. Eclipse

Un classico dei classici! Buon lavoro!

 
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donnarcama
view post Posted on 30/7/2008, 18:51




quanto cazzo è difficile recensire st'album.. ci sarà qualcuno più paziente ed esperto di me. io do un 8,5
 
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DeathSKnight
view post Posted on 30/7/2008, 19:28




Uno degli album più importanti e venduti della storia ,premetto che non ho mai amato molto i Pink Floyd , non amo il genere per essere più preciso ,però questo è pur sempre un album che ha segnato un epoca e il rock in generale , un album che introduce suoni nuovi che non si erano sentiti prima ,memorabile è l'intro in batteria di Time che è anche la canzone che mi ha colpito di più.
Nell'album ci sono altri pezzi come The Great Gig In The Sky e la psichedelica On The Run che sono altri pezzi di storia cm del resto tutto l'album ,che ,nonostante il genere nn mi abbia mai affascinato , ho apprezzato molto ,come voto finale darei un 8
 
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HybridMoments
view post Posted on 30/7/2008, 22:05




Il trionfo di quest'album risale agli anni '70 (1973), uno dei lavori più venduti della storia del Rock e soprattutto è stato innovativo , a dir poco, per quanto riguarda la musica moderna. I suoni, le distorsioni sonore..tutto sembra rivoluzionare tutto.
Pensate, la copertina dell'album, rappresentante un prisma, è oramai rimasta impressa nella mente di tutti noi, ed è essa che ci colloca a quel lontano capolavoro dei Grandi Pink Floyd, ogni volta che la guardiamo, o che ce la troviamo davanti.
"Il battito del cuore" rappresenta l'apertura e la chiusura di tutto il disco; organico e continuo, esso non stanca, non annoia, e non è monotono.
Il modo di "strumentalizzare" i pezzi è spettacolare. Si nota anche la varietà di strumenti utilizzata.
Oltre alle sonorità complesse e facilmente assimilabili, i temi trattati sono di una straordinarietà immensa: la vita, il modo di affrontarla e il modo di fuggire da essa. La filosofia della vita.
Udire le tastiere mescolarsi con tutto quello che c'era di strumentale è una cosa magnifica.
Non si può descrivere un brano alla volta, qua si tratta di un' omogenea struttura di pezzi che non va interrotta.
Qualche voce femminile rende ancor più candido l'ascolto; incredibile il modo in cui scorre il disco..
Incredibile la fusione di strumenti, non mancano neppure le trombe.
9,5 Beh, è un classico, uno spintone, un capolavoro.

Edited by HybridMoments - 31/7/2008, 00:58
 
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BigBrus
view post Posted on 31/7/2008, 13:37




che album, "The Dark Side of the Moon". Sono 40 anni che è in circolazione,eppure non smette mai di vendere,non passa mai di moda. Ha segnato un bel pezzo di storia della musica, volenti o nolenti influenzando quasi tutta la musica successiva.
se qualche pazzo come me avesse ascoltato tutti gli album precedenti (escludendo forse solo il primissimo) si sente chiaramente un percorso musicale,una crescita,una continua sperimentazione. La sperimentazione si conclude proprio con "The Dark Side of the Moon",raggiungendo secondo alcuni l'apice della loro carriera musicale, regalando secondo tutti un capolavoro alla storia.

Il battito di un cuore apre l'album,un simbolo di vita,per poi proseguire con vari rumori provenienti da altre canzoni dello stesso...quindi iniziano le canzoni vere e proprie. Da subito si sente la fusione di tutte le sperimentazioni eseguite negli anni in un organico unico e finito. "On The Run",mix di rumori,suoni,note,effetti di vario genere, spronano alla fuga,alla corsa,con anche rumori di passi e elicotteri e macchine che inseguono questo fuggitivo, creati con tastiere e effetti vari. "Time",a mio parere il capolavoro dell'album, un intro da brividi: ticchettare di orologi,quindi sveglie di vari generi che suonano,e dagli ultimi echi di questi rispunta il cuore che batte,unito a una batteria suggestiva e a melodie da altra dimensione. "The Great Gig In The Sky", assolo vocale da brividi, e via con "Money", "Us And Them", "Any color you like", "Brain Damage" e infine "Eclipse", finale epico e signifatico per il testo, e da cui viene il titolo dell'album. Il battito del cuore conclude infine il disco, come se fosse rimasto attivo per tutto l'album, nonostante tutto quello che è successo in mezzo, come a simboleggiare che la vita continua nonostante tutto quello che può succedere.

Strumentalmente l'album è orchestrato divinamente, vengono usati diversi strumenti; effetti e "rumori" e voci vengono usati esattamente al momento giusto e nel giusto modo (si veda ad esempio l'intro di "Money"); i crescendo e i calando sono mozzafiato; le atmosfere portano in un altro mondo, a volte quasi in una dimensione surreale,ingannandoci,in un certo senso,in quanto quello di cui tratta è semplicemente il nostro mondo,la nostra vita,la nostra psiche.
Notevole a mio parere l'idea di non separare nettamente le tracce,ma di creare un tutt'uno. Il modo corretto di ascoltare quest'album a mio parere è tutto di fila senza ne pause ne interruzioni. Una canzone sola può essere molto bella,ma perde di significato e sciupa gran parte dell'atmosfera che viene creata lungo tutto il percorso dell'album.
L'album non aggredisce le orecchie,non annoia ma non va neanche mai come musica di sottofondo: cattura l'attenzione,trascinandoti in un attimo verso quella che è la fine,dove sembra di risvegliarsi. Come nel sonno,sembra passato un attimo,e invece sono passati quasi 45 minuti dall'inizio.

Vorrei trovare qualche difetto,ma per quanto mi sforzi non ne trovo. Forse "Money" potrebbe sembrare un pelo commerciale,ma è l'utilizzo che ne è stato fatto a renderla tale,non la canzone in sè (una specie di "Born in the U.S.A.",usata per una campagna elettorale degli stati uniti,ma il cui significato è profondamente critico nei confronti di quella nazione).

Per quanto mi riguarda è praticamente perfetto per cui non mi sento di dare meno di 10.
 
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porzioo
view post Posted on 2/8/2008, 16:36




Che albumone siamo proprio nel pieno della storia del rock, appena sono libero me lo riascolto e recensisco e invito tutti a fare questa recensione perchè quest'album e' storia e se non l'ascoltate siete oblreth.
 
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mikaelsh
view post Posted on 2/8/2008, 20:05




infatti anche io volevo subito provvedere a farla ma devo avere un po di tempo,e soprattutto voglia,che in sti giorni sono scazzato....

concordo anche io nell'invitare tutti a recensirlo
 
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mikaelsh
view post Posted on 5/8/2008, 13:18




ecco come promesso la recensione

PINK FLOYD – THE DARK SIDE OF THE MOON
un album più che storico questo dei pink floyd, 35 anni e non li sente affatto, ad ascoltarlo oggi non suona “vecchio” come capita invece per altri album, le sperimentazioni effettuate per concepire quest'album sono soluzioni che non stancano e non appesantiscono l'ascolto, di fatti un album di questo peso riesce a risultare quasi alleggerito grazie ad alcune trovate. In quest'album le sperimentazioni non sono più elementi aggiuntivi alle canzoni ma diventano invece parte integrante delle canzoni creando suoni. Le tracce scorrono facilmente,sia quelle più rock e orecchiabili(come “money”), sia nel caso di quelle strumentali più puramente sperimentali (“on the run” ). pur non essendo un genere che mi interessa si nota l'importanza di quest'album per tutta quella che è stata la storia della musica, personalmente il momento migliore di tutto l'album credo arrivi con “time” che fonde al meglio la semplice “canzone” con testi e orecchiabilità, alle elaborazioni strumentali più complesse.
Questa recensione è un po corta rispetto ai miei standards ma è dovuto al fatto che non sono un gran conoscitore del genere ma ho voluto comunque prendermi l'impegno di recensire quest'album, oltretutto, ciò che c'era da dire è stato gia detto e ridetto milioni di volte quindi non sarei riuscito ad aggiungere nulla di nuovo.
In sostanza tirando le somme direi che il voto per quest'album non può scendere sotto al 9 e mezzo
 
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porzioo
view post Posted on 6/8/2008, 08:50




Una cosa che avevo letto e chi mi ha colpito molto di quest'album, è che all'epoca sono state usate tecniche di registrazione che erano all'avanguardia all'epoca per riprodurre i vari tipi di rumori.
So che già per questo motivo è stato un album importantissimo per la storia della musica.
A parte questo motivo storico, quello che a me piace di The dark side of the moon è che l'idea che lega tutte le canzoni, infatti questo è un concept album che parla di pazzia e alienazione.
Ascoltandolo sotto questa luce è stratosferico. Tutti i temi dell'alienazione vengono toccati: il tempo, i soldi, la solitudine, la pazzia tema toccato nella canzone Brain damage che se non ricordo male era stata scritta pensando a Syd Barret ( di queste canzoni ho letto i testi ma non voglio dilungarmi sulle parole anche se ne varrebbe la pena ).
Sono d'accordo con Brus quando dice che l'album è ben orchestrato e non solo le canzoni tra di loro, ma anche il mix di rumori e canzoni per esempio Time che inizia con gli orologi prosegue con dei suoni che creano una specie di attesa e poi inizia una canzone melodica ma piena di rabbia nello stesso tempo.
Di grande effetto, voglio sottolinearlo anche la voce femminile nella canzone The great Gig in the sky.
Sono anche d'accordo con Mikaelsh quando dice che questo album non è invecchiato e si ascolta bene anche oggi, e' uno di quegli album che hanno saputo modernizzare le tendenze della sua epoca .
Do un 9 perchè la genialità dei Pink Floyd non si esaurisce qui.
 
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mikaelsh
view post Posted on 6/8/2008, 12:49




CITAZIONE
A parte questo motivo storico, quello che a me piace di The dark side of the moon è che l'idea che lega tutte le canzoni, infatti questo è un concept album che parla di pazzia e alienazione.

ecco cosa mi ero dimenticato di scrivere! l'idea del concept!
 
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view post Posted on 30/9/2008, 10:15
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(scritta qualche tempo fa.... penso che possa andar bene comunque)


Album difficilissimo da recensire. Pagine e pagine sono state spese, e mi chiedo "chi sono io, per aggiungere qualcosa?".
Prendo il vinile (del mio babbo, comprato mooolto prima che io nascessi) e lo metto sul piatto del giradischi, come ho fatto mille e mille altre volte, fin da quando ero bambina.
Le grandi casse posizionate sull'armadio iniziano a trasmettere il suono, un suono inimmaginabile. Il fruscio di fondo si mescola alla musica, dandogli un'aria vintage. E' l'unica cosa che fa capire che è un disco così vecchio: è attualissimo, moderno, non ha mai annoiato, non è passato di moda.
E mi interrogo: un disco che è stato in classifica per oltre 7 anni. Come è possibile? Non è un disco pop, facile da digerire, "easy listening". Ti chiede impegno, ti chiede attenzioni costanti. Non puoi permetterti di distrarti, devi esserci. La musica ti sta parlando, si interroga, si chiede se la capisci, perchè la stai ascoltando.
E' alienante, e alienato. Echeggia nelle orecchie come una minaccia, devi lasciarti coinvolgere, devi lasciarti trascinare. Non puoi semplicemente appoggiare la puntina sul giradischi e metterti a fare qualcos'altro.
Waters, Mason, Gilmour e Wright sono qui per te. Con i loro strumenti futuristici, con la loro stregoneria tecnologica. Preludio ai deliri di Animals, the Wall e The Final Cut, in cui Waters esplode il suo senso di inadeguatezza, e il suo dolore. Epilogo alla fase più sperimentale, a quella più "prog", riassunto di una carriera, culmine, punta di diamante, si incunea tra "questo" e "quello", il "vecchio" e il "nuovo", l'osservazione della follia e la follia che ti prende. Un memoriale a un non morto, come lo sarà Wish You Were Here. Analizza i conflitti che ci troviamo ad affrontare, in una sorta di cerchio, che va dalla nascita alla morte, passando per la pazzia: Parla di un pazzo, della giornata di un pazzo, della vita di un pazzo. O forse solo di una persona "normale", che scopre in sé i sintomi della pazzia. Di un viaggio sulla luna, come l'Orlando di Ariosto, alla ricerca del senno perduto. Perchè la follia nasce dalla luna, sono i raggi del sole che ti permettono di guardare avanti con serietà e sobrietà." Ma il sole è eclissato dalla luna".
L'ultimo verso dell'album, un gettare la spugna di fronte al sopraggiungere ultimo e inesorabile del delirio.

Voto: 10/10
 
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--->FELKY<---
view post Posted on 9/1/2009, 23:01




e bravo brus...so che non hai scritto proprio tutto quello che pensi su questo album altrimenti avresti dovuto aprire un blog solo per quello!!!ahaha...è proprio un disco perfetto...concordo!!!l'hai sentito rifatto completamente dai dream theater??ti dico solo che è eccezionale!!portnoy su eclipse piange da quanto è emozionato!!uno spettacolo!!!te lo consiglio!!!
 
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11 replies since 29/7/2008, 11:41   181 views
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