Listening Club (recensioni musica metal, rock e altro)

BATHORY Hammerheart

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porzioo
view post Posted on 11/8/2008, 10:46




Hammerheart
Bathory

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"Shores in Flames" 11:07
"Valhalla" 9:33
"Baptised in Fire and Ice" 7:57
"Father to Son" 6:28
"Song to Hall up High" 2:30
"Home of Once Brave" 6:43
"One Rode to Asa Bay" 10:23
"Outro" 00:52

 
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view post Posted on 12/8/2008, 14:35
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pare interessante!!! vedrò di rimediarlo!!
 
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HybridMoments
view post Posted on 13/8/2008, 12:06




Pochi brani, ma di intensa durata, ben incisi e molto toccanti.
Quest'album è uno dei capolavori del gruppo, uno dei più importanti dischi, nato dal profondo amore per la patria e dall'odio nei confronti della religione cristiana.
I pezzi sono abbastanza ripetitivi, ma non poteva essere altrimenti; il Viking Metal, intorno a cui ruota tutta l'incisione, è fatto proprio di ripetizioni, ritmi lenti, spesso interrotti da sbalzi di chitarre.
Suoni freddi ci accompagnano nell'ascolto, ci riportano a situazioni primitive, all'antichità, senza risultare noiosi, nonostante la non indifferente lunghezza delle tracce.
"Hammerheart" ,in alcuni tratti, risulta molto angoscioso, triste, nostalgico..
Le tradizioni vichinghe vengono affrontate in maniera lineare e dignitosa, e si elogia tutto ciò che sa di "Nordico".
Direi che è un capolavoro complesso, e mi è risultato anche abbastanza complicato cimentarmi in esso.
"Shores in Flames" dà l'avvio al disco. Uno dei pezzi più brillanti è ,secondo me, "Father to Son" seguito da "Song to Hall Up High".
Il disco si chiude in bellezza, così come si è aperto.
Non è un genere per cui vado matta, ma un capolavoro lo si riconosce comunque.
Direi un 9 -.
Ne vale la pena ascoltarlo, sul serio.
 
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porzioo
view post Posted on 13/8/2008, 14:17




Un disco di atmosfera viking, potente nei suoni di matrice epic. La chitarra alterna arpeggi evocativi ( Shores in flames, Song to hall up high) a riff duri e potenti metal ( Valhalla, Father to son) a riff più oscuri ( Baptised in fire and Ice).
Un folk metal dove il folk è un'atmosfera spesso potente nei suoni e che anche nelle parti più melodiche non scade mai e non perde la rabbia.
Buona l'interpretazione canora che dà il giusto colore ad ogni pezzo.
Per me la canzone più rappresentativa è One road to Asa bay dove la potenza si fonde coi cori evocativi in una potenza melodica sottolineata dal cantato rabbioso ma non esagerato.
Come voto darei un 9 perchè a me il folk metal piace quando è così potente.
 
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BigBrus
view post Posted on 16/8/2008, 18:45




album interessante...non mi sono mai appassionato particolarmente al viking, ma questo è un disco degno di ascolto.
mi sono dovuto informare dal signor wikipedia per un filo di storia del gruppo,e sembra che i bathory siano stati i fondatori del viking metal,e per questo già assumono una certa importanza. secondariamente, la fusione di black epic e una buona matrice folk è una combinazione interessante,che produce risultati buoni e più che ascoltabili. c'è di tutto: aggressività,melodia,rabbia,dolcezza,tristezza. tecnicamente il gruppo non è eccezionale,ma come composizione dei pezzi invece merita. a mio parere ottima e riuscita l'idea di non usare una voce in scream o in growl,puntando molto di più su una voce aggressiva e a volte sporca ma senza entrare in una delle due tecniche.

secondo me il difetto-pregio principale dell'album è la registrazione: infatti è volutamente scadente, sporca e a tratti anche confusionaria,ma rende molto bene l'aggressività nei pezzi aggressivi e forma un sottofondo uniforme nei pezzi più melodici. allo stesso tempo però rovina in alcuni punti la matrice epica,alcuni cori (Baptised in fire and ice per esempio) si perdono a causa della cattiva registrazione.
a questo aggiungo una voce non sempre perfetta musicalmente parlando,con alcuni pezzi dove le soluzioni adottate sembrano dissonanti.

in sostanza un buon inizio,per un genere, per un gruppo un ottimo trampolino di lancio (come di fatto è stato), ma anche solo un inizio...probabilmente se avessero continuato su questo genere ancora avrebbero tirato fuori un vero e proprio capolavoro,limando i difetti e aumentando i pregi. purtroppo per quanto mi riguarda è un album incisivo,innovativo e efficace,ma finito solo a metà. per il valore storico do come voto un 7.5

solo un appunto : a parer mio quest'album era più adatto per un listening club black. nessun problema cmq,solo un mio parere.
 
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DeathSKnight
view post Posted on 18/8/2008, 08:41




Un album pesante e molto difficile da ascoltare per via di alcune canzoni molto lunghe, un disco molto epico con suoni che creano atmosfere quasi oniriche ,non mi sembra il caso di mettere questo disco nella sezione Black Metal ,la band ha sicuramente dato molto a quel genere ma in questo album di black metal ci vedo poco.
Come voto dò un 7.5
 
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mikaelsh
view post Posted on 18/8/2008, 13:06




BATHORY – HAMMERHEART
l'apertura dell'album con “shores in flames” mette gia da subito le cose in chiaro rappresentando l'album, lungo, non di facilissimo ascolto, intriso di venature melodiche ed “epiche” ma sporcate dalla voce ruvida e dalla registrazione non ottimale. Quest'album ha contribuito a dare il via ad un filone quale quello viking e le sue sonorità le si possono riscontrare ancora in lavori recenti (personalmente mi vengono in mente lavori dei graveland che sembrano quasi estratti direttamente da quest'album).nell'album le tracce sono ben uniformate come tappeto sonoro ma nonostante ciò si possono notare tracce più dure quali “father to son” e tracce invece più basate sui cori e sugli inserti epici come “valhalla”.i momenti migliori credo si trovino con “valhalla”, la semplicità dell'intermezzo melodico “song to hall up high”, e tracce cariche come “home of once brave” e “father to son”. La conclusione dell'album si rivela come la traccia più “heavy” stonando un po per la diversità rispetto alle altre ma riesce comunque ad essere molto apprezzabile. In sostanza è un ottimo album, per quanto il progetto bathory sia molto legato a quelli che sono gli ambienti del black quest'album ne è fuori (e credo sarebbe andato bene sia come listening metal che come listening black), un ascolto che consiglierei anche a chi non si interessa di black in quanto può piacere comunque. Voto 9-
 
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view post Posted on 29/8/2008, 18:01
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Beh, l'album ovviamente rappresenta al meglio il cosiddetto Viking Metal che proprio i Bathory hanno ideato, convertendo il più classico Epic in un genere simile, ma legato alla mitologia e leggende scandinave.
Direi che questo è l'album che meglio rappresenta tale genere.
Concordo nel dire che è un disco molto "epico", che come temi tratta l'amore della band per la sua terra e la sua storia, ma anche l'ideologia pagana e anti-cristiana.
Direi che questo album, a mio parere ha un difetto...cioè è un tantino troppo lineare, poco lavorato, quasi minimalista. O se preferite, poco raffinato. La durata media è consistente, e per l'appunto su questo baso la mia critica, in quanto riff e altre trovate sono sempre le solite, riprendendo sempre quelle già usate con un minimo cambiamento, quasi ad abusare sempre delle stesse tonalità.
I toni sono lenti, maestosi, a riprendere forse anche il tono "nordico e freddo" del loro sound ma in alcuni tratti accellerano bruscamente. Risalta sempre la malinconia, aiutata anche dalla voce del cantante, niente di chè secondo me da un punto di vista di tecnica, ma che riesce in ogni caso a trasmetterti le emozioni che cerchi.
La base di quest'album è quindi raccontare le fiere tradizioni vichinghe e qua ci riesce bene. Suona epico, mitologico, ma anche triste e malinconico e pure arrabbiato (ricordare che alla base c'è il fatto di "odiare" il cristianesimo in quanto ha sradicato l'antico culto pagano scandinavo, anche con violenza).
Direi che quest'album quindi rappresenta un viaggio nel Nord, molto ben fatto e chiaro.
Vedendo le singole tracce, direi che Shores In Flames è un'ottima canzone, che nonostante la durata non annoia, mentre Valhalla è quella che più mi piace, anche per il suo ritmo un po' diverso dal resto del lavoro. Al secondo posto, per mio gusto, si piazza Baptised In Fire And Ice. Di Father To Son ammiro il testo, ma non troppo la musica. Unica traccia "brutta" è Home Of Once Brave, che vorrei far notare "plagia" For Whom The Bell Tolls dei Metallica. E per finire la più epica in assoluto, Onre Road To Asa Bay.
Per concludere, direi quindi che l'argomento che hanno deciso di trattare lo hanno fatto bene, con testi splendidi e molto evocativi e chiari, che presentano in pieno tristezza, malinconia ed odio. In una sola parola splendidi.
Forse nel portarle in musica sono stati commessi degli errori, almeno a mio parere, con un sound (lo ripeto) spesso ripetitivo e banale, ma che almeno riesce ad eguagliare l'epicità dei testi, anche se facendolo sempre nello stesso modo, con solo poche innovazioni.
In definitiva, direi che è un'ottimo lavoro, anche se nn mi ha attratto particolaremente (gusto personale), ma oggettivemente darei un bel : 9
 
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