| Beh, l'album ovviamente rappresenta al meglio il cosiddetto Viking Metal che proprio i Bathory hanno ideato, convertendo il più classico Epic in un genere simile, ma legato alla mitologia e leggende scandinave. Direi che questo è l'album che meglio rappresenta tale genere. Concordo nel dire che è un disco molto "epico", che come temi tratta l'amore della band per la sua terra e la sua storia, ma anche l'ideologia pagana e anti-cristiana. Direi che questo album, a mio parere ha un difetto...cioè è un tantino troppo lineare, poco lavorato, quasi minimalista. O se preferite, poco raffinato. La durata media è consistente, e per l'appunto su questo baso la mia critica, in quanto riff e altre trovate sono sempre le solite, riprendendo sempre quelle già usate con un minimo cambiamento, quasi ad abusare sempre delle stesse tonalità. I toni sono lenti, maestosi, a riprendere forse anche il tono "nordico e freddo" del loro sound ma in alcuni tratti accellerano bruscamente. Risalta sempre la malinconia, aiutata anche dalla voce del cantante, niente di chè secondo me da un punto di vista di tecnica, ma che riesce in ogni caso a trasmetterti le emozioni che cerchi. La base di quest'album è quindi raccontare le fiere tradizioni vichinghe e qua ci riesce bene. Suona epico, mitologico, ma anche triste e malinconico e pure arrabbiato (ricordare che alla base c'è il fatto di "odiare" il cristianesimo in quanto ha sradicato l'antico culto pagano scandinavo, anche con violenza). Direi che quest'album quindi rappresenta un viaggio nel Nord, molto ben fatto e chiaro. Vedendo le singole tracce, direi che Shores In Flames è un'ottima canzone, che nonostante la durata non annoia, mentre Valhalla è quella che più mi piace, anche per il suo ritmo un po' diverso dal resto del lavoro. Al secondo posto, per mio gusto, si piazza Baptised In Fire And Ice. Di Father To Son ammiro il testo, ma non troppo la musica. Unica traccia "brutta" è Home Of Once Brave, che vorrei far notare "plagia" For Whom The Bell Tolls dei Metallica. E per finire la più epica in assoluto, Onre Road To Asa Bay. Per concludere, direi quindi che l'argomento che hanno deciso di trattare lo hanno fatto bene, con testi splendidi e molto evocativi e chiari, che presentano in pieno tristezza, malinconia ed odio. In una sola parola splendidi. Forse nel portarle in musica sono stati commessi degli errori, almeno a mio parere, con un sound (lo ripeto) spesso ripetitivo e banale, ma che almeno riesce ad eguagliare l'epicità dei testi, anche se facendolo sempre nello stesso modo, con solo poche innovazioni. In definitiva, direi che è un'ottimo lavoro, anche se nn mi ha attratto particolaremente (gusto personale), ma oggettivemente darei un bel : 9
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