Listening Club (recensioni musica metal, rock e altro)

KING CRIMSON - In The Court Of The Crimson King

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porzioo
view post Posted on 16/9/2008, 14:05




KING CRIMSON
In The Court Of The Crimson King

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1. 21th Century Schizoid man
2. I Talk to The Wind
3. Epitaph
4. Moonchild
5. The Court of The Crimson King
 
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MysteriumIniquitatis
view post Posted on 16/9/2008, 14:51




sììììì ce l'ho anche originale questo 8)
 
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porzioo
view post Posted on 17/9/2008, 10:22




Questo è il primo album veramente progressive della storia, salvo antecedenti che hanno dato degli spunti senza arrivare a realizzare in pieno lo stile progressive.
Ascoltare In the court of Crimson King significa imparare cos'è il progressive. Qui dentro ci trovate tutti gli aspetti del genere: la lunghezza della canzoni che sono molto articolate e strutturate in modo da cambiare spesso tempo e atmosfera al loro interno, si sente il tocco del jazz che ha influenzato lo stile progressive, almeno il progressive rock, nella prima traccia 21st Century Schizoid Man per esempio c'è il sassofono poi il fatto di essere un concept album come in genere lo sono quelli progressive.
Già la prima traccia 21st Century Schizoid Man si apre con una cadenza che è tipicamente progressive e la voce distorta accompagna questo pezzo che parla della guerra del Vietnam. So che per molti il progressive sembrerà un genere freddo e palloso, ma chi lo apprezza, lo fa soprattutto per la composizione e la tecnica e tutto quello che deve passare, passa solo attraverso la sua complessità, non so se riesco a spiegarmi.
Altro aspetto del progressive è l'introduzione di vari strumenti come il flauto nella seconda traccia I talk to the wind , altra cosa che mi ero dimenticato di dire all'inizio, è che oltre che dal jazz, il progressive rock è stato influenzato anche dalla musica classico e l'uso del flauto in questo pezzo ce lo ricorda.
Moonchild è l'altro vertice dell'album, per chi apprezza lo sperimentalismo
La title tack che chiude l'album è un pezzo melodico e in un certo senso con un'atmosfera anche maestosa dovuta ai cori e in questa canzone, come in generale, compare uno strumento, il mellotron, una specie di tastiera organo, però ancora sto lavorando per distinguerlo bene.
Insomma a conti fatti è un ascolto ostico per chi non ama il genere e poi è anche un album non omogeneo, forse di vero rock c'è solo 21st Century Schizoid Man e poi la lunghezza e la complessità delle composizione non lo rende facile ma per l'importanza storica e la genialità io sento di dare un 10
Anche la copertina mi piace molto.
 
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MysteriumIniquitatis
view post Posted on 17/9/2008, 20:09




La copertina , inquietante ed artistica, è un indizio su come potrà essere l'album..
''21st Century Schizoid Man'', è stato un pezzo importante ed essenziale per il rock progressivo.. “I talk to the wind”, è una ballata in cui si nota molto il flauto,pezzo rilassante.
''Epitaph'', canzone a dir poco stupenda,poetica e che si differenzia da tutte le altre.
''Moonchild'', più cullante delle precedenti.. La voce si sente soltanto all'inizio e la seconda parte della canzone è strumentale e psichedelica.
La splendida title track:''The Court of the Crimson King'' ,che chiude l'album, è un brano poetico e allo stesso tempo paranoico e drammatico.
Questo album rappresenta per molti la nascita del movimento progressive,molte band si sono ispirate allo stile dei King Crimson.
Non sarà sicuramente un album facile da ascoltare e capire per molti,ma ha fatto la storia. Do un 9

Edited by MysteriumIniquitatis - 18/9/2008, 16:59
 
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mikaelsh
view post Posted on 18/9/2008, 15:31




KING CRIMSON - IN THE COURT OF THE CRIMSON KING

è la prima volta che ho l'occasione di sentire questo celebre gruppo, in particolare quest'album (di cui avrò visto milioni di volte la copertina).poche tracce ma non per questo l'album non risulta troppo corto o “incompleto” anzi è un lavoro impeccabile sotto questo aspetto.
Nonostante io sia abbastanza contrario all'analisi canzone per canzone come recensione in questo caso data la quantità esigua e la complessità dei brani mi trovo costretto a fare questo tipo di lavoro :D
album interessante nonostante sia totalmente fuori dai miei canoni, l'inizio è un bell'impatto con “21st century schizoid man”, la traccia inizia bene come un buon rock con un sottofondo di sax, che creano un interessante rock contaminato, quando ad un tratto la traccia cambia completamente facendo passare in primo piano il sax e ritmiche jazz di batteria fanno da sottofondo ad un frenetico pezzo sperimentale.
Le follie musicali del primo brano si spengono poi sul colpo passando a delle tinte più sfumate ed oniriche con “I talk to the wind” pezzo rilassante e piacevole
il relax continua con “epitaph” pezzo intenso e commovente, con molta probabilità il miglior pezzo dell'album, qui il jazz si fa sentire meno che nei precedenti brani per lasciare spazio ad un brano profondo e permeato da atmosfere da sogno
“moonchild”è un brano particolarissimo costituito da pochi suoni immersi in un silenzio di fondo che avvolge le minuziosità stilistiche conferendo una strana aura ad ogni tintinnio dei piatti o ad ogni nota di chitarra
la traccia finale, la title track “in the court of the crimson king” è un continuno altalenare tra parti tranquille e quasi “oscure” e parti di “luce” pura con cori che fanno da organo illuminando la scena per portare poi ad una fine dell'album fatta non da sfumature verso il silenzio ma al contrario da un aumentare dei suoni in chiusura.
L'album è sicuramente un ascolto difficile e non per tutti, la durata elevata delle canzoni a molti può dar fastidio anche se ritengo siano capaci di mantenere abbasatanza l'attenzione.
L'unica pecca a mio parere è il fatto che in quasi tutte le tracce (diciamo tutte esclusa “epitaph”) possiamo notare come i pezzi inizino sullo stile “canzone rock” per poi sfociare in una seconda parte del brano totalmente dedicata alla “sperimentazione”e le due parti a mio avviso sarebbe stato meglio mescolarle in modo più radicale. Non sono un amante del genere e confesso che le parti troppo jazz di “21st century schizoid man” quasi mi infastidivano ma riconosco la grandezza di questo lavoro
voto 9-
 
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HybridMoments
view post Posted on 18/9/2008, 16:59




Bene bene, vi siete comportati come di dovere di fronte a cotanta bellezza musicale :P
Tra l'altro, volevo far notare come l'eccessiva durata dei pezzi non si fa sentire come in qualche altro disco, sembrano scivolare le tracce; poi chi è appassionato, regge ancor meglio.
La mia recensione appena possibile! :P
 
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MysteriumIniquitatis
view post Posted on 18/9/2008, 18:50




CITAZIONE (HybridMoments @ 18/9/2008, 17:59)
Tra l'altro, volevo far notare come l'eccessiva durata dei pezzi non si fa sentire come in qualche altro disco, sembrano scivolare le tracce; poi chi è appassionato, regge ancor meglio.

Esattamente ;)
 
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HybridMoments
view post Posted on 18/9/2008, 22:14




"In the court of the Crimson King" è il capolavoro assoluto dei King Crimson, capolavoro assoluto del Progressive Rock britannico e ancora, pietra miliare che non si è mai perduta nel tempo.
Iniziamo dalla copertina..Immagine inquietante di un uomo schizoide, deforme e sofferente. Sin dal principio andiamo incontro ad atmosfere magiche, incantevoli e ipnotizzanti, che riescono a dare un tocco di modernità infinito, immenso, capace di camminare assieme agli anni, assieme ad intere generazioni.
"21th Century Schizoid Man", ottimo modo per aprire il sipario, buon trucco per accattivare l'udito umano. Segue "I Talk to The Wind" che sfocia poi in "Epitaph", triste, angoscioso, melodico pezzo, forse il più bello secondo me.
In ""Moonchild" prevalgono gli strumenti che, leggeri e delicati, danno vita a sonorità impeccabili.
Infine, ""The Court of the Crimson King", chiusura del sipario, finale tenero e rassicurante.
Pochi brani, ma intensi, e non alla portata di tutti. C'è chi non riesce a reggere tali capolavori, magari ci si ferma a metà album o addirittura a metà canzone.
Non è facile mantenere un disco stabile nel tempo, eppure, qui abbiamo un qualcosa che non tende a svanire facilmente, ma che riesce ad affrontare qualsiasi era, qualsiasi generazione e qualsiasi cambio sociale o culturale.
9,5
 
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donnarcama
view post Posted on 19/9/2008, 11:19




cosa aggiungere.. 8,5
 
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BigBrus
view post Posted on 19/9/2008, 11:48




lavoro ambizioso,completo e riuscito e anche decisamente sperimentale. 5 canzoni in tutto. sembrano poche ma è quasi un optimum per un lavoro del genere.

è l'inizo del movimento progressive: insieme a genesis e yes sono loro con quest'album a dare origine alla branca musicale del rock progressivo.

le influenze jazz si sentono soprattutto nella prima canzone, "21st century schizoid man",con quel sax così tipico di un certo jazz, ma in piccoli stralci si notano anche in altri pezzi. il rock è presente in tutte le canzoni, in alcune di più,in alcune di meno,ma il sound tipico del rock inizio anni 70 è evidentissimo.

in questo disco si alternano con maestria pezzi lenti e melodici e pezzi più pesanti e dal sound più "pieno" non saprei come altro definirlo. addirittura in "the court of the crimson king", la canzone che da il titolo all'album,sono continui questi cambi,quasi a voler creare una specie di litania,una ripetizione religiosa e solenne. le canzoni "melodiche", lente, sono "i talk to the wind" e "moonchild",quest'ultima particolarmente tranquilla all'inizio,seguendo canoni musicali vicini al rock leggero, diventa poi decisamente sperimentale nel seguito pur senza perdere quel di soffice che aveva. mi ricorda in alcuni punti delle dissonanze che avevo già sentito in chopin, forse uno dei notturni, dove all'interno di un pezzo estremamente lento e tranquillo aveva piazzato volutamente una dissonanza che mi aveva fatto saltare dallo stato di semiabbiocco in cui ero :D .

come composizione un lavoro incredibile,studiato nei dettagli anche minimi per riuscire a unire in unica canzone pezzi dalle origini più disparate,dal jazz alla sperimentazione al rock,per citare i più evidenti.
strumentalmente ci sono una miriade di strumenti diversi,oltre ai soliti chitarra basso batteria troviamo sax,flauti di vario tipo,organi,pianoforti,archi e quant'altro. potrebbe essere stata usata una tastiera elettronica,ma non so onestamente se esistevano e se riuscivano a sintetizzare quei suoni come oggi.

personalmente l'ho trovato affascinante come lavoro,una musica dove si da il giusto spazio al silenzio,elaborato,ricercato,sperimentale senza essere eccessivo. a tratti suggestivo,a tratti devo ammettere un po' noioso forse,ma sicuramente un lavoro degno di nota e duraturo nel tempo.

è un lavoro storico,un album che ha dato il via come detto all'inizio a un movimento; di buona fattura, buona composizione. ringraziamo il genio di robert fripp per aver creato questo disco. 9

Edited by BigBrus - 19/9/2008, 13:33
 
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mikaelsh
view post Posted on 19/9/2008, 12:11




CITAZIONE
potrebbero essere stata usata una tastiera elettronica,ma non so onestamente se esistevano e se riuscivano a rintetizzare quei suoni come oggi.

esistevano ma magari i suoni non erano così realistici....i flauti e il sax dubito fossero fatti con synth, l'organo invece era quasi sicuramente synth e sugli archi non saprei
 
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BigBrus
view post Posted on 19/9/2008, 12:33




madonna che italiano ho usato,fammelo correggere ti prego!!!:D

cmq intendevo per gli archi e basta sax e flauto sono sicuramente veri...
 
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donnarcama
view post Posted on 19/9/2008, 12:42




il jazz si sente soprattutto dalla batteria dappertutto, se no nella prima traccia nei fiati e nel basso. nelle altre tracce si nota la chitarra suonata con le dita e il suono tipico della archtop credo
 
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Daedal
view post Posted on 19/9/2008, 13:28




Datato 1969, In The Court of the Crimson King segna il debutto della folle band inglese, rimanendo come una pietra miliare nella storia del progressive rock.

Il viaggio comincia con 21st Century Schizoid Man, trasposizione in musica della straordinaria copertina del disco. Dopo una ventata sporca, il brano esplode con un refrain indimenticabile. La voce soffocata e strozzata elettronicamente sa proprio di follia schizoide, rievocando l’urlo di incoscienza disperata della copertina. Il saliscendi guidato dai fiati è un pezzo di musica rock difficilmente dimenticabile, così come l’accelerazione maniacale pilotata da chitarra e sax, prima che richiami animaleschi e un assolo sognante ci portino in un delirio musicale tipico di fine anni ’60. Il vociare quasi anatresco dei fiati si ripropone per l’ultima corsa fatta di fermate e accelerazioni, di balzi e rullate, il tutto governato da una linea di basso liscia e sinuosa. Finalmente la canzone torna nei fantastici binari iniziali, stanca dopo 7 minuti e mezzo ma sicuramente soddisfatta di essere uno dei migliori pezzi prog rock di sempre.

I Talk To The Wind è decisamente più distesa e pacifica, caratterizzata da una ritmica jazzata e da un flauto illuminato che dà alla canzone un’atmosfera da campagna medievale. Molto più oscura si preannuncia Epitaph, creazione sofferta e magica basata su crescere di archi, chitarra e tastiere. Il malinconico incedere della canzone sboccia in un mellotron temporalesco e solenne, salvo ritornare alla fosca e maestosa litania principale.
Le atmosfere dilatate e rilassate di Moonchild diventano dapprima davvero lunari e minimali, grazie a gocce di tastiera lasciate sul sentiero, quindi si trasformano in uno scalpiccìo rarefatto ed improvvisato di lievi incursioni strumentali. The Court of the Crimson King è più scolpita e solenne, scandita nei suoi cori da cattedrale da una batteria magistrale, pur accogliendo ottime divagazioni di flauti e tastiere. Una degna conclusione di un album storico.

Delirante viaggio nei meandri del prog rock, di altissima fattura anche se talvolta un po’ dispersivo.

VOTO:8.5

 
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13 replies since 16/9/2008, 14:05   119 views
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