lavoro ambizioso,completo e riuscito e anche decisamente sperimentale. 5 canzoni in tutto. sembrano poche ma è quasi un optimum per un lavoro del genere.
è l'inizo del movimento progressive: insieme a genesis e yes sono loro con quest'album a dare origine alla branca musicale del rock progressivo.
le influenze jazz si sentono soprattutto nella prima canzone, "21st century schizoid man",con quel sax così tipico di un certo jazz, ma in piccoli stralci si notano anche in altri pezzi. il rock è presente in tutte le canzoni, in alcune di più,in alcune di meno,ma il sound tipico del rock inizio anni 70 è evidentissimo.
in questo disco si alternano con maestria pezzi lenti e melodici e pezzi più pesanti e dal sound più "pieno" non saprei come altro definirlo. addirittura in "the court of the crimson king", la canzone che da il titolo all'album,sono continui questi cambi,quasi a voler creare una specie di litania,una ripetizione religiosa e solenne. le canzoni "melodiche", lente, sono "i talk to the wind" e "moonchild",quest'ultima particolarmente tranquilla all'inizio,seguendo canoni musicali vicini al rock leggero, diventa poi decisamente sperimentale nel seguito pur senza perdere quel di soffice che aveva. mi ricorda in alcuni punti delle dissonanze che avevo già sentito in chopin, forse uno dei notturni, dove all'interno di un pezzo estremamente lento e tranquillo aveva piazzato volutamente una dissonanza che mi aveva fatto saltare dallo stato di semiabbiocco in cui ero
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come composizione un lavoro incredibile,studiato nei dettagli anche minimi per riuscire a unire in unica canzone pezzi dalle origini più disparate,dal jazz alla sperimentazione al rock,per citare i più evidenti.
strumentalmente ci sono una miriade di strumenti diversi,oltre ai soliti chitarra basso batteria troviamo sax,flauti di vario tipo,organi,pianoforti,archi e quant'altro. potrebbe essere stata usata una tastiera elettronica,ma non so onestamente se esistevano e se riuscivano a sintetizzare quei suoni come oggi.
personalmente l'ho trovato affascinante come lavoro,una musica dove si da il giusto spazio al silenzio,elaborato,ricercato,sperimentale senza essere eccessivo. a tratti suggestivo,a tratti devo ammettere un po' noioso forse,ma sicuramente un lavoro degno di nota e duraturo nel tempo.
è un lavoro storico,un album che ha dato il via come detto all'inizio a un movimento; di buona fattura, buona composizione. ringraziamo il genio di robert fripp per aver creato questo disco.
9Edited by BigBrus - 19/9/2008, 13:33