| Inanzitutto, inizio col dire che Neil Young è un cantautore di grandissimo rilievo per la musica in generale, un punto di riferimento ed una base fondamentale per i posteri. Nel 1972 sforna questo capolavoro, che possiede svariate sfaccettature del Rock e, soprattutto, semi che verranno raccolti negli anni a venire da moltissimi artisti. Out On The Weekend è il pezzo iniziale, che ci avvia all’ascolto molto delicatamente; e dolcemente si prosegue con altre piccole perle, come Heart Of Gold, tenerissima ballata, che conduce mente e cuore in luoghi lontani, dove nessuno può raggiungerli.. Harvest è impastato con ingredienti Country-Rock, ai quali si aggiungono infiniti tocchi magici che, dopo tutto il tempo trascorso dall’uscita del disco, non hanno ancora esaurito la loro preziosa funzione, e ancora vengono presi in considerazione con grande serenità e determinazione. Qui, oltre alla musica, alle cullanti melodie, si fanno valere anche i testi. Le tematiche rimbalzano tra i differenti stati d’animo di cui era affetto Young: la gioia, la passione, la felicità, l’amore, la malinconia, la voglia di fuggire via, lontano dalle delusioni della sua terra e del suo piccolo mondo contaminato da menzogne. Il cantautore si immaginava altrove, insieme alla sua amata, insieme a qualcuno capace di dar vita a sogni senza scadenza. L’album è molto limpido, chiaro, sonorità e voce si fondono perfettamente, raccontando e descrivendo, soprattutto introspettivamente, tutto, ma proprio tutto ciò che di sentimentale ci possa essere. Alabama, altra traccia che lascia gli umori sottosopra, illustra le percezioni anti-razziste che esistono nei cuori di chi ci crede, di chi crede e lotta per ideali non condivisi dall’altra metà della terra. Non mancano accenni alla droga, alla distruzione di sé.. quindi abbiamo una sorta di pessimismo e negatività nella parte finale di Harvest. Questa fusione di emozioni coinvolge tanto, e quanti di noi non scovano un po’ di sé tra le lievi note di Young? Nessuno dovrebbe vietarsi dell'ascolto di questo lavoro, però bisogna analizzarlo in profondità, senza ignorare i testi, perché sarebbe come leggere un libro a metà. Voto: 9-
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