Listening Club (recensioni musica metal, rock e altro)

alcest - souvenirs d'un autre monde

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mikaelsh
view post Posted on 12/10/2008, 23:45




l'album per questa settimana è stato proposto da porzioo (se non ricordo male :D)

alcest - souvenirs d'un autre monde

image

1. Printemps Émeraude
2. Souvenirs d'un autre monde
3. Les Iris
4. Ciel Errant
5. Sur l'autre rive je t'attendrai
6. Tir Nan Og

buon ascolto
 
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view post Posted on 13/10/2008, 11:02
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wa! ennesimo listening di un cd che ho già nel lettore :D
bellissimo disco, ottima scelta!
 
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MysteriumIniquitatis
view post Posted on 13/10/2008, 14:22




uh, ce l'ho anch'io *_* farò la recensione sìsì
 
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porzioo
view post Posted on 13/10/2008, 16:33




Un disco melodico e malinconico, dove ogni strumento, voce compresa è teso a creare un suono che crei una certa atmosfera. Tra l'altro sembra che la produzione abbia cercato di rendere i suoi più simili possibili a rumori. Le chitarre ( anche acustiche e a volte distorte) spiccano su tutti gli altri strumenti (voce compresa) che restano in sottofondo. Unica eccezione il brano Tir Nan Og dove viene dato spazio alle percussioni ( penso siano bonghi) e queste danno al brano un sapore etnico. Il clima del disco è continuo, melodia e malinconia in chiave energica e viene leggerme spezzato solo da Ciel Errant che è più allegra rispetto al resto e forse leggermente tendente al pop. A me prende questo misto di tristezza e energia, non conosco il genere ma dò un 8 perchè credo che questo disco abbia raggiunto piuttosto bene il suo intento.
 
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†NeChristy23†
view post Posted on 13/10/2008, 18:24




Idem, cd stupendo *_*
 
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HybridMoments
view post Posted on 14/10/2008, 13:12




Pochi brani, ma intensamente penetranti, danno vita a Souvenirs D’un Autre Monde, disco particolarmente bello e delicato.
Si fondono sonorità oscure, accattivanti..lentamente si mescolano oscurità e luce, gelo e immenso calore..Le estremità per eccellenza compongono ogni singola nota, senza mai apparire fuori luogo.
Le chitarre, imperterrite, scivolano senza mai incontrare ostacoli;
la voce, che si adegua al cullare delle note, è limpida, dolce, leggera, ricorda il posarsi di una farfalla su una foglia.
L'atmosfera che si viene a creare è indescrivibile: la mente è libera di esplorare gli apici, gli estremi.
La mescolanza di generi è riuscita, si.
Si notano tocchi di varie correnti e influenze ben sfruttate.
Dal Rock al Pop, dal Black Metal al Doom.
Ogni caratteristica si aggrappa ad un tipo di musicalità.
La durata delle tracce è intensa, però non stanca, nonostante quella pesantezza che ogni tanto si affaccia per poi rientrare, e poi risbucare ancora..
La chitarra elettrica si accompagna lievemente e meravigliosamente agli arpeggi di infinita melodicità.
Ciel Errant è, secondo me, uno dei pezzi più belli, sia per quanto riguarda l'inquadratura musicale, sia per la posa vocale.
Non posso dare un parere per quanto riguarda l'artista, Alcest, perché non sono informata a dovere sulla sua carriera musicale, però, Souvenirs D’un Autre Monde spicca anche tra mille arcobaleni, diffondendo la luce dei suoi colori più lucenti.
Ricordare, ricordare, ricordare..e ancora ricordare con malinconia gli eventi passati; tutto ruota intorno alla memoria, ai ricordi, alle cose vissute e lasciate indietro..
Molto poetico il mondo disegnato dalle chitarre, dalla batteria..dalla voce.
L'ascolto è consigliato a tutti.
Alla fine, tutti possediamo un angolo di pucciosità nella nostra vita.
Troppo tenero per consigliarlo al mondo intero? Certo che no;
quest'album sfiora i più svariati punti dell'indole umana.


Mi sono prolungata più del previsto.. :D
..è che sono rimasta stupita anche dalle tematiche :) e dalla delicatezza dei testi.
Voto: 9
 
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MysteriumIniquitatis
view post Posted on 14/10/2008, 15:33




Questo album ci stupisce e ci presenta lunghi e profondi pezzi con sonorità completamente diverse dagli EP black metal precedenti.
Nell'iniziale ''Printemps Émeraude''riff di chitarra che seguono tutta la canzone e che passano dal pesante al leggero, la voce è introdotta dopo 3 minuti da una vaga e delicata melodia.
La title track si apre con un rilassante arpeggio acustico, per poi premere su sonorità più pesanti che accompagnano la voce in modo adeguato.
"Les Iris" inizio vagamente black metal, malinconica ma stupenda..le chitarre ti fanno ricordare momenti tristi.
Il canto di Neige rimane chiaro e seguito da un finale doom che riascolteresti volentieri per una seconda volta.
A cambiare il tutto è ''Ciel Errant'' malinconica e dolce allo stesso tempo,che passa per il pop-rock fino ad arrivare a sonorità doom.
"Sur l'autre rive je t'attendrai", pezzo molto sentimentale,romantico e la voce,come sempre,leggera e pura.
"Tir nan Og" chiude il capolavoro in modo 'allegro',fino ad incontrare nel mezzo della canzone un arpeggio cupo che poi riprende il ritmo dell'inizio che ci porta,inaspettatamente,alla fine dell'album.
L'album riesce a coinvolgere l'ascoltatore,almeno a me è successo,spero lo sia anche per gli altri.
Pochi pezzi ma infinite emozioni. Un bel 9 e mezzo per Souvenirs D'un Autre Monde.

 
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mikaelsh
view post Posted on 14/10/2008, 16:33




mi domando dove lo vedete tutto sto doom...... non c'è nulla di doom....
anche il pop rock......è shoegaze, lo shoegaze ha un lato pop restando per altri aspetti rock.....qui l'unica vera influenza degna di nota è la sonorità black metal derivante dal passato del progetto....

a breve la mia recensione
 
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HybridMoments
view post Posted on 14/10/2008, 16:40




Diciamo che si tratta di un miscuglio di sonorità, anche se alcune non sono molto marcate.

CITAZIONE
qui l'unica vera influenza degna di nota è la sonorità black metal derivante dal passato del progetto....

L'unica non direi, forse quella principale..
 
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mikaelsh
view post Posted on 14/10/2008, 16:42




è l'unica degna di nota
il resto è shoegaze
 
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HybridMoments
view post Posted on 14/10/2008, 16:44




Però io ho notato anche altre influenze..
Poi, ripeto, non conosco il passato di Alcest, né della sua precedente carriera musicale, quindi non mi sono potuta basare su ciò che faceva prima.
 
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mikaelsh
view post Posted on 14/10/2008, 16:53




si ma se ad esempio l'influenza che hai notato è quella pop è perchè lo shoegaze ha gran parte di pop ergo non è un'influenza degli alcest
che poi altre influenze ci siano può anche essere ma l'unica degna di essere nominata è il black metal

e ora la mia recensione

ALCEST - SOUVENIRS D'UN AUTRE MONDE

è un album che conosco da relativamente poco tempo ma ricordo ancora quando l'ho sentito la prima volta. Appena l'ho fatto partire mi sono trovato contro a qualcosa che non conoscevo ancora se non di nome: lo shoegaze.
Ne rimasi piacevolmente colpito e decisi di provare a sentire anche altri gruppi dello stesso genere, ma tutti gli altri gruppi che provai non mi soddisfacevano come quest'album e confrontando gli altri album con questo si nota come la differenza sostanziale stia nelle lievi striature di atmosfera black metal che si infiltrano nei pezzi.
L'atmosfera eterea data dal cantato e dai tenui suoni di tastiera è nettamente in contrasto con l'imponente muro sonoro creato dalle chitarre e rafforzato in più punti da batterie che fanno pesanetemente sentire le radici black metal di questo progetto francese, e questo contrasto crea nuove sfumature e nuove sensazioni brucianti nell'ascoltatore.
Album intenso, poche canzoni ma che lasciano un segno indelebile (personalmente stravedo per la title track)
voto: 8
 
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MysteriumIniquitatis
view post Posted on 14/10/2008, 16:56




ehm,mi scusi.. non conosco il genere ''shoegaze'' quindi ho definito un po' così >_>
 
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Rayzzen
view post Posted on 17/10/2008, 16:28




album sicuramente onirico, personalmente non conosco il genere e per le mie orecchie faccio molta meno fatica a sentire il sound di derivazione black nella batteria e nella chitarra di fondo che il suo lato pop, che a quanto dite dovrebbe essere l'aspetto piu marcato. La leggiadria dell'aria del poco cantato, della chitarra classica e della tastiera cullano l'ascoltatore; e dietro una barriera (piccola, sottile, poco sentita, definitela come vi pare....ma c'è) che vi sbatte in faccia un senso di malinconia e pesantezza.
E' piu un album strumentale che altro ma non è affatto pesante come spesso possono risultare lavori di questo tipo; i testi sono delle nuvole senza dimensione, si sentono e non si sentono anche perchè tendi ad abbandonarti alla melodia che ti trasporta.
Di getto sparo un bel 7 e mezzo ma ho paura che alla lunga questo album stanchi. Nonostante tutto è sicuramente un discreto lavoro, con la sua buona dose di sperimentazione e la sua buona fattura
 
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mikaelsh
view post Posted on 17/10/2008, 16:36




CITAZIONE
con la sua buona dose di sperimentazione

non più di tanto.....l'unica "sperimentazione" è che hanno derivazioni black
 
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14 replies since 12/10/2008, 23:45   81 views
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