TOOL - LATERALUSpremettiuamo che sono abbastanza legato a quest'album per questioni non propriamente legate alla musica.
È un album molto complesso e non classificabile in modo completo in un genere (solo l'aggettivo prog si può associare a loro ma non è abbastanza da solo).
L'album trasporta in una dimensione scura e avvolgente, graffiante e psichedelica al tempo stesso,
non è sicuramente un album per tutti data la sua durata e la particolare calma di molti pezzi che può causare sonnolenza all'ascoltatore.
Difficile dare una spiegazione della loro musica senza scadere nella mera descrizione tecnica, tutti i pezzi sono permeati da finezze di ogni tipo, ritmiche complesse che si fondono con le chitarre che alternano arpeggi a riff più potenti. L'apertura del disco è lasciata a “the grudge” ottimo pezzo che ben si bilancia tra calma e durezza delineando vagamente quelle che saranno le linee guida che seguirà l'album.
Più avanti incontriamo “schism”, primo singolo estratto da quest'album (con tanto di video inquietante
), un pezzo complicato e bruciante, ogni volta che lo si ascolta colpisce sempre più dando sempre nuove sensazioni all'ascoltatore
Tutto il lavoro si muoverà in questa tra la potenza e la tranquillità tra sussurri e urla generando un opera che forse meritava ancora più elogi.
Il lavoro è ottimo, punto negativo forse solo le ultime tracce che perdono un po il tono(in molti casi anche perchè l'ascoltatore è ormai stanco dopo un'ora di ascolto). Pezzi rilevanti sono molti, dalla gia citata “the grudge” ai singoli “schism” e “parabol/parabola” passando anche per “the patient” e la title track, insomma quasi tutte!
Piccola nota è l'alone di mistero che avvolge quest'album per quanto riguarda ad esempio la tracklist, ci sono infatti ipotesi che il vero ordine delle tracce sia differente e sia nascosto nella title track a causa di riferimenti alla successione di fibonacci.
Ottimo album voto
9