Blues For The Red Sun, disco dai suoni grezzi e particolarmente catastrofico, esce nel 1992.
Ci immergiamo, quindi, in un Rock assai più spietato e rozzo di quello classico, anche la voce, adattissima a tale sonorità, rende l'idea di quello che può essere definito
Stoner Rock.
L'apertura,
Thumb, lascia un po' a desiderare, sarà perché l'ascoltatore non esperto deve ancora farci l'orecchio con queste pesanti note, sporche e isteriche.
Basso, basso, basso..colui che governa la maggior parte della creazione.
E l'eccessivo abuso di questo strumento riesce a rendere quanto più "grezzo" possibile il disco.
Faccio notare
50 Million Year Trip, traccia che mi ha colpito in particolar modo, sarà perché è implicitamente melodica, nonostante la dura e sbriciolata voce.
La strumentalità domina sul cantato. Siamo lì ad attendere che una voce ci trascini al di fuori di quella ottusa confusione, che però è ben emanata.
Qualche lieve sfumatura psichedelica di sottofondo, in alcuni tratti, rende il tutto ancora più interessante, soprattutto per chi, ogni tanto, è alla ricerca di un improvviso ritorno al passato.
Il finale sembra meno sudicio, ma è tutta apparenza, oltre quelle che possono sembrare "più melodiche note" si nasconde una profonda agonia, e un notevole sporco interiore.
Considero quest'album come
l'altra faccia del Rock, nel senso che è la parte più sporca, più aggressiva, più sfacciata (permettete il gioco di parole).
Una doppia personalità del Rock.
Blues For The Red Sun è un importante uscita degli anni 90.
Sicuramente non è interamente adatto per le mie orecchie
,ovvero, non tutti i brani in esso presenti lo sono.
Voto:
8