HAGGARD – EPPUR SI MUOVE
Gran bel disco. Un lavoro veramente notevole che nel suo insieme unisce musica classica, rinascimentale e medievale a del più moderno Metal; in particolare Symphonic Folk con alcuni tocchi di Power Metal.
L’opera è un concept album basato sulla vita di Galilei e secondo me è il miglior album di questa band tedesca, formata in realtà da un unico membro di origini turche, che si fa accompagnare da un’orchestra di oltre 20 elementi. Nelle canzoni possiamo udire infatti sia pezzi melodici e tipici della musica classica che non sfigurerebbero al confronto di altre produzioni del genere, insieme ad altri pezzi già più movimentati. A volte entrambi gli stili si fondono ed udiamo voci in growl su un sottofondo lirico, o voci liriche con la batteria che “pesta” in sottofondo. Il tutto è splendidamente organizzato e non ci sono difetti nell’amalgamare questi generi.
Più nello specifico, gli strumenti presenti sono i classici di una band Metal, con batteria, basso e chitarre insieme a violini, violoncelli, tastiere ed altri strumenti del genere. Alla voce si alternano dei soprani veramente bravissimi - notare il ritornello in “Eppur si Muove” che mostra appieno queste grandi doti, così come altre canzoni, come “Herr Mannelig” – e il chitarrista con la sua voce growl, a volte anche pulita. Le canzoni sono sia in inglese, che in tedesco, che in italiano con pure alcuni passaggi in latino. “Herr Mannelig” ad esempio è interamente cantata in italiano, e solo dalla voce femminile.
Per l’appunto, ci sono sia canzoni che mischiano la classica col Metal; sia canzoni brevi di intermezzo per spezzare il ritmo; sia canzoni solo classiche e di lunghezza “nella norma”.
L’apertura del disco è subito con un grande pezzo quale “All’inizio è la morte” che mette subito in chiaro come si svolgerà l’album. Poi abbiamo il primo intermezzo e dopo si arriva a “Of A Might Divine”, il mio secondo pezzo preferito, che combina al meglio Metal-Classica, con un ritornello favoloso. Poi c’è la già citata “Herr Mannelig”, molto bella e basata su un antica leggenda svedese. Canzone che già molti altri gruppi – mi vengono in mente per primi gli In Extremo – hanno rifatto, anche in altre lingue. Poi c’è la Title-track, il pezzo clou dell’album, “Eppur si Muove” con un inizio tranquillo, con unicamente la voce femminile e nessuno strumento, e poi il ritornello, grandissimo, in cui si unisce la voce growl del cantante al cantato lirico della soprano.
In conclusione, un fantastico album, da avere. Tantissimi pregi come già detto; unico difetto forse la troppa linearità e uno schema quasi sempre uguale che viene riproposto nelle canzoni.
In ogni caso, questo album merita un bel
9 ½