HybridMoments |
|
| Burzum - Daudi Baldrs
Iniziata la marcia senza via d'uscita all'interno di questo disco. Sicuramente Daudi Baldrs č castigato dalla povertą di mezzi a disposizione, che lo rendono incolore e scialbo all'udito di coloro che hanno conosciuto Burzum sotto aspetti meno "asciutti" di questo.
Le piatte note riescono comunque a partorire un particolare stato d'animo. Agglomerato piuttosto banale, ma vi dico, riesce ugualmente a realizzare una densa e cavernosa atmosfera, quasi soffoca, quasi strangola.
Certo si, ci troviamo di fronte ad un Ambient poco sviluppato a cui manca quel pizzico di profonditą sonora che lo innalzi.
Cerco di non limitarmi a punzecchiare la scarsa presenza di strumenti, magari l'intenzione dell'artista era quella di oscurare la mente dell'ascoltatore per poi farlo suo e turbargli l'animo. Chissą.. Probabilmente quella monotonia acustica non č un caso, non saprei.
Sei tracce, forse poco compatte, colme d'ipnosi totale.
Si, avrņ presumibilmente seguito un filo conduttore errato, ma mi son lasciata andare e ho trovato a questo lavoro il pregio di saper stregare la serenitą per poi renderla "grigiore" assoluto.
Voto: 6+ Non fucilatemi, vi avevo avvertito gią dal principio.
|
| |