Listening Club (recensioni musica metal, rock e altro)

gamma ray - power plant

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Rayzzen
view post Posted on 24/2/2009, 22:27




Gamma ray
Power plant




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1. Anywhere in the Galaxy - 6:37 - (Hansen)
2. Razorblade Sigh - 5:01 - (Hansen)
3. Send Me a Sign - 4:07 - (Richter)
4. Strangers in the Night - 6:04 - (Hansen, Zimmermann)
5. Gardens of the Sinner - 5:57 - (Hansen, Zimmermann)
6. Short as Hell - 3:57 - (Hansen)
7. It's a Sin (cover dei Pet Shop Boys) - 4:58 - (Lowe, Tennant)
8. Heavy Metal Universe - 5:25 - (Hansen)
9. Wings of Destiny - 6:26 - (Richter)
10. Hand of Fate - 6:12 - (Hansen, Schlächter)
11. Armageddon - 8:48 - (Hansen)



album aperto dagli admin data l'assenza di phe-metallà
l'album che uppo contiene una traccia in piu che è Long Live Rock 'N' Roll, tralasciatela pure
 
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view post Posted on 24/2/2009, 22:47
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Beh, dato che Metallà mi aveva detto che aveva intenzione di proporre i Sonata Arctica, non ci siamo andati neppure troppo distante musicalmente..!! xD

Un bel disco del gruppo amichevolmente soprannominato Gamma Gay! :lol: :lol:
 
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porzioo
view post Posted on 25/2/2009, 18:05




Un power metal che porta un genere tipico degli anni 80 un decennio dopo , potenziandolo e rendendolo piu' duro. Grosso modo diciamo che ho sentito la prima parte dell'album piu' melodica e piu' vicina al power classico, poi nel mezzo ci sono due canzoni deludenti Short as hell e la cover It's a sin e poi si riprende con dei pezzi piu' vicini alle sonorità heavy metal anni 90 come Heavy metal universe e Hand of fate alternate ad altre piu' strettamente power e quasi epic come Wing of destiny e Armageddon per finire con un pezzo che aggiunge delle sonorita' piu rock , long live to rock n' roll.
Personalmente preferisco la prima parte ( prime cinque tracce ) melodica e potente che non perde un colpo e nettamente piu' power. La produzione non mi convince del tutto, per me si sarebbe potuto ottenere un suono migliore.
Voto 7
 
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HybridMoments
view post Posted on 25/2/2009, 18:37




Gamma Ray - Power Plant



Andiamo subito al sodo nell'analisi di Power Plant, disco che ha esordito alla fine degli anni 90 (1999), e quindi non molto distante dal nostro tempo.

Un lavoro dominato dal Power Metal, detto così, anche in modo piuttosto schietto.
Le leste ritmiche governano in maniera cruciale, e alla velocità delle chitarre s'affianca l'energia sprigionata da tutto il resto.
L'avvio dell'album lascia un po' a desiderare, per il semplice fatto che si viene a creare qualcosa di leggermente confusionario a cui non riesco ad abituarmi; poi, con Razorblade Sigh mi rimetto immediatamente in carreggiata, dopo la sosta mentale iniziale.

L'atmosfera corale dà un tocco di decoro alla sfrenatezza musicale.
Punto a favore questo.
Ogni tanto s'avverte qualche apparente rallentamento smentito, senza alcuna pietà, da attacchi di impulsiva aggressività. Strangers in the Night ne è l'esempio più indicato.
Ripeto, i cori calzano a pennello, e non sempre (Io) sono a favore di essi, spesso possono risultare inidonei e "di troppo".

Continuiamo a goderci queste incommensurabili cavalcate di impeccabile grinta (per chi ce la fa :lol: , alcuni potrebbero precipitare alla prima, o seconda, galoppata).
Per i non amanti del genere, ascoltare per intero questo agglomerato di puro Power con sfumature Heavy potrebbe risultare una sfacchinata senza pari. Non è un ascolto per tutti.

A volte mi perdo anche io, mi perdo in quella precisione, perché è di rigore sonoro che si parla; la tecnica non sfugge.

Qualche ingombro di pesantezza c'è, e non me lo lascio scappare.
La prova è in Gardens of the Sinner, che m'ha illuso all'inizio, disilluso nella parte centrale e m'ha raccolta verso il finale.

(Lieve deperimento..)

Molto aggraziata Short as Hell, più inoltrata nell'Heavy Metal che nel Power, seguita dalla cover di un pezzo dei Pet Shop Boys: I's a Sin, attentato che m'è piaciuto molto.
(E anche stavolta mi tocca citare più di una traccia alla volta)

Persuasiva la parte centrale di Power Plant, anche più catapultata in universi Heavy, e quasi mi riporta alla memoria artisti alfieri del genere; mi sembra di rivivere addirittura i Saxon (in questo caso non alfieri del Power), sarà una mia illusoria impressione, ma a tratti li sento.

Con Wings of Destiny si recupera la risonanza iniziale; brano lievemente molesto, quasi distruttore di quell'arco di serenità sonora che mi si era creato intorno.

In realtà è tutto il finale che lascia a desiderare, e anche quell'epicume collegato alla chiusura del sipario.. Sarebbe stato più consono evitarlo, perché s'era generato un discreto miscuglio di potenza e compattezza, dissolto, poi, con questo aggancio epico.

La conclusione non posso santificarla.
Complessivamente vien fuori un lavoretto sulla media della sufficienza.

Voto: 6+



Edited by HybridMoments - 25/2/2009, 19:03
 
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view post Posted on 10/3/2009, 22:02
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GAMMA RAY - POWER PLANT

I Gamma Ray vennero fondati da Kai Hansen dopo che uscì dagli Helloween, e di conseguenza, più o meno, tutti i lavori di questa band hanno un sound molto simile a quello delle "Zucche di Amburgo".
Neppure quest'album si discosta, in quanto ci troviamo davanti a del classico Power Metal. Non mancano però delle tracce più sull'Epic come Armageddon e Garden Of The Sinners; tracce di Heavy Metal (Heavy Metal Universe, appunto) e pure di Rock (Long Live Rock'n Roll). Troviamo pure una cover di una famosa canzone dei Pet Shop Boys rivisitata in chiave Power.
Il disco si articola quindi su martellanti tempi di doppia cassa; riff veloci e precisi ed una voce abbastanza acuta; ma talvolta anche ritmi più lenti ed epici e nel caso di "Short As Hell" anche ritmi più cupi.
I pezzi più meritevoli, a mio parere, sono "Anywhere In The Galaxy" che apre l'album subito con una grande carica dovuta alla batteria martellante e ad un grande assolo che ti trasporta nel vivo dell'ascolto; "Gardens Of The Sinner" grazie al suo immediato ritornello; "Heavy Metal Universe" e la conclusiva "Armageddon", una bella ciliegina sulla torta; canzone molto ben fatta.
Canzoni some "Razorblade Sigh" e "Short As Hell" le ho trovate invece poco interessanti e penso spezzino troppo il ritmo che si crea nell'opera. La cover invece la esento da commenti, dato che alla fine non è niente di che.
Power Plant è quindi un buon album, senza evidenti pregi o difetti, molto adatto a chi piace il Power Metal puro, dettato dalla batteria e senza tastiere (non stile Sonata Arctica o altri gruppi Symphonic Power del genere).
Dato che comunque di lavori del genere ne è pieno questo panorama - basta semplicemente andare ai "cugini" Helloween - e non ci sono innovazioni particolari, do un 6/7.
 
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4 replies since 24/2/2009, 22:27   99 views
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