Necrodyssey |
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| Un album brutal molto particolare e vario, in cui l’originalità non manca. Troviamo un po’ di tutto: dai cori puliti e di grande effetto, ai pezzi campionati e alle voci distrorte e filtrate….potremmo definirlo un death con vaghe influenze industrial. Un mix che decisamente non stanca o annoia l’ascoltatore, la cui aggressività non si attenua nonostante i vari cambi di stile e le strane scelte adottate con l’aggiunta di elementi elettronici. Le tracce sono di lunga durata e ben articolate e ognuna trattante un tema diverso…vengono affrontate principalmente tematiche storiche: dalla seconda guerra mondiale, a vicende più vicine a noi, come la tragedia del sottomarino russo Kursk [dove in Den ensomme nordens dronning, per quasi tutta la durata del brano, si sente il tipico suono di un sonar]¸ i testi risultano complessi e ponderati, tra cui spicca maggiormente quello di Deus ex Machina…una sperimentazione che ho ben apprezzato fin dal primo ascolto. Voto: 8
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