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| WINDIR - 1184
Uno splendido album che unisce tonalità Black Metal a del Folk Metal, riscontrabile nell'uso di strumenti come synth e fisarmoniche. Questa unione è avvertibile sin dalla prima traccia, che inizia con un melodioso pezzo malinconico col syinth per poi sfociare nella cattiveria del Black Metal, con una batteria incalzante, riff veloci ed aggressivi ed uno scream rabbioso, difficilmente comprensibile; alternato ad una voce pulita in alcuni tratti che aggiunge maestosità al tutto. Sono presenti anche diversi e repentini cambi di tempo el corso delle canzoni. I testi sono sia in tedesco (Todeswalzer) che in inglese che in dialetto norvegese, com'era tradizione di Valfar, fondatore ed unico membro di questa band. Il tema delle canzoni non è sempre lo stesso : in quelle inglese si tratta di odio, egoismo, orgoglio; mentre in quelle in norvegese si affronta l'argomento principale dell'album : la battaglia navale a Songdal, appunto, nel 1184. Un avvenimento narrato con tutta la rabbia degna di un cittadino di quel paese, quale è Valfar, che si ribellò ad un re svedese per le tasse eccessive. Canzoni degne di nota sono l'introduttiva "Todeswalzer", poi "Dance of Mortal Lust" e "Black New Age" con un testo molto interessante. Troviamo poi "Destroy" caratterizzata da cadenza da inno di guerra e per finire la particolare "Journet to the End" che all'inizio segue le tonalità del resto dell'album, ma alla fine presenta circa 6 minuti di solo synth e batteria di sottofondo. Un finale che forse lascia perplessi, ma a mio parere magnifico. Una melodia ipnotica, trascinante, rilassante, intrigante; insomma la degna conclusione per un grande lavoro. Voto 9
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