HybridMoments |
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| DANZIG - Danzig Le tenebre padroneggiano sull'omonimo disco della band del buon Danzig. Tutto il resto è sfumatura, contorno, evanescenza. Una fusione folle e stravagante quella di Glenn, una combinazione di generi spettacolare. Magnificamente logica e imprevedibile.
Proviamo ad assaporare più da vicino questa oscura miscela di ritmiche: da un lato s'avvertono sonorità Rock tipiche degli anni 70, dall'altro si va ancora più indietro nel tempo, sempre naufragando tra le più opache facce del genere. E che dire del lato "Dark" di questo disco? E di quella vena Horrorosa derivata dai Misfits? E di quella pesantezza gravosa alla "Doom" ? E, ancora, di quella lieve Psichedelia considerevole a dir poco? Tutto è Danzig. Tutto è concentrato qua. Tutto è frutto di un' ambiguità senza fine.
Gemma sonora senza tempo, sfornata alla fine degli anni 80 (1988), ma degna d'esistere sempre. Si, anche prima sarebbe potuta esistere, e così in un vago futuro.
L'evoluzione dello stesso Glenn è rilevante non poco. Così come la sua posata andatura vocalica. Le note. L'inclinazione sensitiva. Non è cambiato. Lui è sempre stato così. Aveva solo bisogno di mostrare questi altri suoi sfuggenti lati.
10 brani, insaziabili, compromettenti, e così "bui" da offuscare ogni senso, ogni via, ogni mente. Li elogio tutti insieme. Non chi più o chi meno. Non posso permettermi di dar risalto ad un pezzo o ad un altro. Non ne son capace (in questo caso).
E come non lodare la venatura rozza, grossolana, sudicia e impura del Rock? Beh, beh, beh. E, ancora, vi dico che saremo riportati indietro nel tempo tante e tante di quelle volte da credere di possedere i tempi andati.
Viaggio dannato questo.
Maledetto.
Procreatore di godimento.
Malato.
Che altro dire, io vi consiglio l'ascolto immediato di questa perlina. E non perché si tratta di Danzig, ma perché ci troviamo di fronte ad un validissimo capolavoro, immortale.
E al termine, mai più nulla ci distaccherà dalle tenebre. Inutile sottrarsi al macabro, all'ombra. Inutile cercar luce. Glenn non pone limiti a quell'infinita atmosfera funerea.
Voto: 9
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