Listening Club (recensioni musica metal, rock e altro)

Posts written by Arado

view post Posted: 9/4/2009, 23:16 Candlemass - Nightfall - Archivio metal

CANDLEMASS - NIGHTFALL



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"Gothic Stone" - 4:31
"The Well of Souls" - 3:46
"Codex Gigas" - 2:20
"At the Gallows End" - 5:48
"Samarithan" - 5:30
"Marche Funebre" - 2:22
"Dark Are the Veils of Death" - 7:08
"Mourners Lament" - 6:10
"Bewitched" - 6:38
"Black Candles" - 2:18



Totale : 46:35
view post Posted: 9/4/2009, 20:00 Terremoto - Off topic
Teoricamente i terremoti ancora oggi non possono essere previsti...
Al massimo si può intuire che accadrà, ad esempio si dice che entro 30 anni ci sarà un nuovo terremoto a San Francisco e che entro 100 anni ce ne sarà un'altro a Messina peggio del precedente, ma il giorno e l'ora corretti non possono essere trovati e non si puà mica evacuare una popolazione da qui fino al 2050 ad esempio! xD
view post Posted: 8/4/2009, 22:27 Dying Fetus - War Of Attrition - death
DYING FETUS - WAR OF ATTRITION

Ultimo lavoro di questa band statunitense che, come i precedenti, si presenta subito come una cannonata di Brutal Death Metal con influenze Deathcore.
Lavoro molto critico verso la società e la politica americana, come si capisce già dalla copertina dell'album e questa rabbia viene espressa nel migliore dei modi con una batteria sparata ad altissima velocità, un growl bassissimo e cupo ed un uso ottimo di basso e chitarra sempre in sintonia e coordinate ottimamente, mostrando a volte ottimi tecnicismi, soprattutto nella canzone d'apertura "Homicidal Retribution"; canzone che in certi momenti quasi me li aveva fatti accostare al Progressive Death anche se forse è troppo esagerato.
L'album non dura poi molto, poco più di una mezz'oretta, ma è una mezz'ora estremamente carica dal primo all'ultimo minuto. Il ritmo brutale non cala mai e tiene attento l'ascoltatore senza mai annoiarlo, neppure in tracce come "Unaldutereted Hate" della durata non banale di 6 minuti.
Non manca neppure una certa varietà nel lavoro fra le diverse canzoni, e pure alcuni cambi di tempo ben riusciti all'interno di una stessa traccia.
Le migliori forse sono "Homicidal Retribution", "Raping The System" con la sua batteria martellante e la conclusiva "Obsolete Deterrence".
Nessun difetto evidente; un buon lavoro ricco di carica e rabbia. Voto : 8
view post Posted: 3/4/2009, 22:33 Dying Fetus - War Of Attrition - death

DYING FETUS - WAR OF ATTRITION



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Homicidal Retribution - 5:30
Fate Of The Condemned - 4:42
Raping The System - 3:41
Insidious Repression - 4:47
Unadulterated Hatred - 6:11
The Ancient Rivalry - 3:33
Parasites Of Catastrophe - 4:12
Obsolete Deterrence - 4:14



Totale : 36:50
view post Posted: 3/4/2009, 22:25 Windir - 1184 - black
WINDIR - 1184

Uno splendido album che unisce tonalità Black Metal a del Folk Metal, riscontrabile nell'uso di strumenti come synth e fisarmoniche.
Questa unione è avvertibile sin dalla prima traccia, che inizia con un melodioso pezzo malinconico col syinth per poi sfociare nella cattiveria del Black Metal, con una batteria incalzante, riff veloci ed aggressivi ed uno scream rabbioso, difficilmente comprensibile; alternato ad una voce pulita in alcuni tratti che aggiunge maestosità al tutto. Sono presenti anche diversi e repentini cambi di tempo el corso delle canzoni.
I testi sono sia in tedesco (Todeswalzer) che in inglese che in dialetto norvegese, com'era tradizione di Valfar, fondatore ed unico membro di questa band.
Il tema delle canzoni non è sempre lo stesso : in quelle inglese si tratta di odio, egoismo, orgoglio; mentre in quelle in norvegese si affronta l'argomento principale dell'album : la battaglia navale a Songdal, appunto, nel 1184. Un avvenimento narrato con tutta la rabbia degna di un cittadino di quel paese, quale è Valfar, che si ribellò ad un re svedese per le tasse eccessive.
Canzoni degne di nota sono l'introduttiva "Todeswalzer", poi "Dance of Mortal Lust" e "Black New Age" con un testo molto interessante.
Troviamo poi "Destroy" caratterizzata da cadenza da inno di guerra e per finire la particolare "Journet to the End" che all'inizio segue le tonalità del resto dell'album, ma alla fine presenta circa 6 minuti di solo synth e batteria di sottofondo. Un finale che forse lascia perplessi, ma a mio parere magnifico. Una melodia ipnotica, trascinante, rilassante, intrigante; insomma la degna conclusione per un grande lavoro.
Voto 9
view post Posted: 1/4/2009, 20:28 Bilancio della nuova gestione - consigli, richieste dubbi ecc...ecc...
Io più o meno ci sarò a salti da qui a inizio luglio, dopodichè sarò libero!!!!!!!!! xDD
view post Posted: 30/3/2009, 16:36 Bilancio della nuova gestione - consigli, richieste dubbi ecc...ecc...
Io al momento non ho molto tempo a causa della scuola, fra preparazione alla Maturità e ed altri esami di lingue...
view post Posted: 20/3/2009, 23:17 Le mode di internet - Off topic
Neppure io ricordo...

Però ho facebook e msn!
Dei blog non mi sono mai curato tanto...
view post Posted: 19/3/2009, 17:55 Windir - 1184 - black

WINDIR
1184



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"Todeswalzer" - 4:55
"1184" - 5:28
"Dance of Mortal Lust" - 5:44
"The Spiritlord" - 6:11
"Heidra" - 8:19
"Destroy" - 6:30
"Black New Age" - 4:54
"Journey to the End" - 9:34


Totale : 51:34

Buon ascolto! =)
view post Posted: 11/3/2009, 22:39 Blind Guardian - Nightfall in Middle-Earth - Archivio metal
Forse mi sono lasciato trascinare troppo dalla recensione di quest'album, che adoro!
Però comunque è veramente un ottimo lavoro!!
view post Posted: 11/3/2009, 22:27 Blind Guardian - Nightfall in Middle-Earth - Archivio metal
BLIND GUARDIAN - NIGHTFALL IN MIDDLE-EARTH

Una sola parola : sublime.
Forse però un unico aggettivo non rende gloria a questo che è di fatto il capolavoro della band; anzi uno dei capolavori della musica in generale.
Un lavoro che unisce dolore e rabbia, poesia ed epicità in un intreccio magnifico.
"Nightfall In Middle-Earth" è però forse il lavoro più discusso della band. Schiere di fan lo adorano; altre lo disprezzano per un eccessivo allontanamento della band dalle sonorità di inizio carriera.
C'è da dire però che erano già venuti altri album peggiori.

Questo album è anche, forse, uno dei migliori concept album mai realizzati, basato sul Sirmallion di J.R.R. Tolkien; un grandissimo tributo ad un'altrettanto grande opera.
Tutta la struttura dell'album è quindi basata sull'alternarsi di tracce molti brevi (si parla di alcuni secondi) che presentano o brevi parti narrate o suoni di battaglia, a canzoni vere e proprie di 5-6 minuti. Lo scopo è quello di narrare tutta la vicenda, dalla guerra iniziale che da' il via al racconto, "War Of Wrath" appunto, fino al capitolo finale, attraverso tutte le vicende principali. Lo scopo è quello di calare l'ascoltatore nel racconto, nel furore della battaglia (Into The Storm), nel dolore della morte (Blood Tears).
Scopo raggiunto alla perfezione, dato che ci si sente proprio trascinati da questo lavoro.
La poesia del Sirmallion incontra le melodie maestose e cupe dei Blind Guardian; si procede in un crescendo di furore nella battaglia oscura per il Silmaril. Tutto il disco è un concentrato di potenza, melodia, epicità.
L'apertura con Into The Storm è da paura; uno dei migliori pezzi di questa band; pezzo ricco di potenza e trascinante. Si arriva poi ad una traccia più nostalgica che forse è la migliore dell'album assieme a "Mirror Mirror" : "Nightfall". Velati cori femminili e flauti la contraddistinguono assieme a dolci melodie ed un ritornello corale favoloso.
Si arriva poi ad un crescendo di combattimenti e lacrime - "The Curse of Feanor" e "Blood Tears" - che creano un percorso emotivo che porta direttamente alla già citata "Mirror Mirror". Eccelsa! Un riff nordico e tagliente, accompagnato da drumming di guerra, apre su una strofa veloce incisiva, strutturata su una metrica propria delle liriche, ma non per questo meno melodica. Il ritornello è impreziosito da uno scream appartenente alla strofa, che sconfina accostandosi al possente coro. La prestazione vocale è esaltante, quasi sicuramente la migliore che Hansi abbia mai offerto; l'assolo è altrettanto magnifico e la canzone si chiude con un arpeggio vibrante e maestoso. Sin dopo il primo impatto è impossibile non riascoltarla ancora ed ancora, sia singolarmente che in mezzo al concept. Deve essere ascoltata.
Dopo arriva "Noldor" : decadente, gelida, nostalgica...quasi commovente.
"Thorn" e "The Eldar" offrono altre prove capaci di suscitare lacrime. Epica nel suo furore, splendida nella sua complessità, "Tme Stands Still (At The Iron Hill)" è l'unica altra traccia in grado di competere con "Nightfall" e "Mirror Mirror". La batteria e la chitarra duettano in un inizio magico. La voce serpeggia prima in tonalità sottili e alte, per poi trasformarsi in un grido di disperazione. I cori, i magnifici arpeggi e la tecnica suprema, riportano con fedeltà la drammatica vicenda che il testo tratta : il duello fra Morghot e Fingolfin. Ancora un finale eccellente per una traccia incommentabilmente bella.
(Per semplicità ho evitato tutte le tracce d'intermezzo! Ma anche gli intermezzi che collegano quasi tutte le tracce di questa opera riescono ad appassionare e a tenere in costante tensione l'ascoltatore)

Questo disco segna, quindi, la completa evoluzione del sound dei Blind Guardian, dall'iniziale e grezzo speed/power degli esordi a un metal che riesce ad essere diretto e aggressivo ma anche maestoso e melodico.
E' qualcosa di più completo, qualcosa che fonde davvero alla perfezione il lavoro musicale e quello lirico. Un disco da avere, per chiunque.

Di conseguenza, non ci penso su due volte a dare 10

view post Posted: 11/3/2009, 21:47 Dimmu Borgir - In Sorte Diaboli - black
DIMMU BORGIR - IN SORTE DIABOLI

Un album di Symphonic Black Metal a cui i Dimmu Borgir avevano già abituato coi lavori precedenti. In quest'ultimo lavoro troviamo però anche elementi di Avant-garde che si mischiano al Black Metal.
E' un album ben realizzato che però scivola via senza lasciare grande traccia di sè, tranne forse per il trio di canzoni iniziali che faceva ben sperare per il resto dell'album, che però poi perde di "mordente" e si conclude in modo anonimo. Tracce che quasi non ci si ricorda più dopo un primo ascolto e che comunque non rimangono impresse nella mente dell'ascoltatore.
Nota di merito va proprio all'introduzione delle prime due tracce, veramente molto ben fatta, così come il resto della canzone.
Tutto l'album si contraddistingue per il continuo blast beat della batteria, riff di chitarra ripetitivi e precisi e lo scream di Shagrath che personalmente non mi piace molto!
Meritevole però il fatto di aver ideato questo album come un concept album basato sulla storia di un prete che abbandona la sua religione e si rivela essere l'Anticristo. La fine stessa dell'album lascia in sospeso la storia che fa quindi pensare ad un futuro lavoro sullo stesso tema. Il chitarrista della band ha infatti annunciato che il lavoro sarà una trilogia, di cui questo è il primo capitolo.
Forse, però, non proprio un concept album ben realizzato; si trova di meglio in giro.
I Dimmu Borgir stessi ci avevano regalato album migliori; in questo di grande pregio rimane sempre la parte sinfonica in cui ormai tale band è esperta e da' il meglio. Per il resto non ci sono molti altri pregi.
6-
view post Posted: 10/3/2009, 22:02 gamma ray - power plant - Archivio metal
GAMMA RAY - POWER PLANT

I Gamma Ray vennero fondati da Kai Hansen dopo che uscì dagli Helloween, e di conseguenza, più o meno, tutti i lavori di questa band hanno un sound molto simile a quello delle "Zucche di Amburgo".
Neppure quest'album si discosta, in quanto ci troviamo davanti a del classico Power Metal. Non mancano però delle tracce più sull'Epic come Armageddon e Garden Of The Sinners; tracce di Heavy Metal (Heavy Metal Universe, appunto) e pure di Rock (Long Live Rock'n Roll). Troviamo pure una cover di una famosa canzone dei Pet Shop Boys rivisitata in chiave Power.
Il disco si articola quindi su martellanti tempi di doppia cassa; riff veloci e precisi ed una voce abbastanza acuta; ma talvolta anche ritmi più lenti ed epici e nel caso di "Short As Hell" anche ritmi più cupi.
I pezzi più meritevoli, a mio parere, sono "Anywhere In The Galaxy" che apre l'album subito con una grande carica dovuta alla batteria martellante e ad un grande assolo che ti trasporta nel vivo dell'ascolto; "Gardens Of The Sinner" grazie al suo immediato ritornello; "Heavy Metal Universe" e la conclusiva "Armageddon", una bella ciliegina sulla torta; canzone molto ben fatta.
Canzoni some "Razorblade Sigh" e "Short As Hell" le ho trovate invece poco interessanti e penso spezzino troppo il ritmo che si crea nell'opera. La cover invece la esento da commenti, dato che alla fine non è niente di che.
Power Plant è quindi un buon album, senza evidenti pregi o difetti, molto adatto a chi piace il Power Metal puro, dettato dalla batteria e senza tastiere (non stile Sonata Arctica o altri gruppi Symphonic Power del genere).
Dato che comunque di lavori del genere ne è pieno questo panorama - basta semplicemente andare ai "cugini" Helloween - e non ci sono innovazioni particolari, do un 6/7.
135 replies since 18/7/2007